Non è che la questione dell’autobus ateo mi appassioni molto. Dal mio punto di vista se su quell’autobus trovo la pubblicità di Desperate Housewives o l’affermazione Dio non esiste ha più o meno la stessa autorevolezza, il che dovrebbe forse preoccupare più quelli che la pubblicità l’hanno ideata che quelli che la contestano. Ma prendo per buono che ci fosse un intento ironico – o meglio autoironico – nell’operazione, o perlomeno credo ci fosse nella campagna inglese, non so quanto ce ne sia in quella italiana. La parte divertente, però, è che poi questi filosofi si appassionano alle cose e cominciano discutere di questioni incomprensibili in modo compulsivo.

Farfintadiesseresani: oltretutto Dio, tecnicamente, non "esiste". Almeno non per i cristiani (neo) tomisti come me. Non so se Sofri o gli ateucci dell’Uaar possano arrivare a capire perché. Tutti i miei studenti di quarta che hanno appena studiato Tommaso, loro sì, ne sono sicuro.

Azioneparallela: Ffdes dovrebbe però evitare di aggiungere che è insulsa la pubblicità in questione, anche perché se è vero – come scrive – che la verità di "Dio esiste" è essenziale al cristianesimo, che qualcuno neghi una cosa essenziale al cristianesimo ben difficilmente può passare per un’operazione insulsa (se poi quella proposizione è essenziale anche al funzionamento di istituzioni, è ancor meno insulsa l’operazione, condivisibile o no che sia).

Sia chiaro, però, per quanto mi riguarda "gli asini volano" è un’affermazione che mi cambierebbe la vita.

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